Noto come ritrattista e come pittore di “genere”, frequentatore dei bei salotti e testimone dall’eleganza e della moda femminile. In questo dipinto Vittorio Reggianini, risulta atipico e propone un interno di cucina popolare e a dir poco umile rispetto allo sfarzo delle scene che l’hanno reso noto.
Opera firmata in alto a sn., quest’interno di cucina contadina presenta dettagli curati negli oggetti d’uso quotidiano. La luce è quella “reale” di un ambiente con piccole finestre e le pareti annerite dai fumi, e ben lontano dalle atmosfere solari di Zampighi. Un verismo non affettato e reale senza accentuazioni forzate. Opera assolutamente rilevante nel panorama della produzione di Reggianini e nel suo valore documentale di una cucina emiliana della seconda metà del XIXsec.
Olio su tela mis 40x30cm ca.
Reggianini Vittorio *
REGGIANINI VITTORIO
Modena 1858 – Roma 1939
Allievo di A. Simonazzi e G. Cappelli all’Istituto d’Arte di Modena, esordì con quadri di nature morte alla Mostra dell’Incoraggiamento del 1876-1878. Nel 1881 presentò Nudo virile (Modena, Istituto Venturi) e Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre, tela di maggior impegno, nei modi di G. Muzzioli. Nel 1884 vinse il secondo premio Poletti con Sassolo de’ Sassoli svela al padre la congiura per sottrarre Modena agli Estensi (Modena, Galleria Poletti), in cui univa istanze veriste al revival medievale. Nel 1885 si trasferì a Firenze, dove lavorò anche per la galleria Pisani, con una fortunata produzione di genere, apprezzata per la resa quasi miniaturistica di stoffe e arredi. Predilesse soggetti “impero”, ambientazioni da boudoir (La Lettera, coll. privata) e temi aneddotici alla G. Chierici (Corteggiatore, coll. privata). La vasta opera ritrattistica si colloca invece nel gusto di una mondana raffinatezza (Anziano signore con berretto, 1880, Modena, Museo Civico), talvolta venata di suggestioni simboliste (Primavera, coll. privata). Le sue opere comparvero alle mostre di Firenze (1891, Note flebili; 1897, Egli si batte; 1898, Sitio, sitio) e di Genova (1892, Risposta imbarazzante).