Guesdon, Alfred (dis.); Schultz, Christian (lit.), L’Italie à vol d’oiseau.
Queste rarissime vedute della città di Bologna, sono opere particolari che riportano la vedutistica e la cartografia ad un meraviglioso punto di convergenza, suggestive per il pubblico e utile strumento per i nuovi piani urbanistici di una città in forte cambiamento che guarda lo sviluppo delle principali città europee.
Storicamente la prima veduta antica, a “volo d’uccello”, è da considerarsi quella ad opera di Jacopo de’ Barbari che ritrae la laguna veneziana così come nessuna l’aveva mai immaginata agli esordi del XVIsec. La procedura per ottenerla presuppone l’uso di una pianta sulla quale costruire in assonometria ortogonale o obliqua, così facendo ogni edificio risultava in forma pseudoprospettica, non precisa ma verosimile.
L’innalzamento del punto di vista, fu poi aiutato dai nuovi strumenti, come il pallone aerostatico, e la supposta veridicità della veduta fotografica contribuì ad unificare la percezione della città, come organismo unitario e complesso, caratterizzato dai suoi monumenti, ma anche dall’insieme del contesto e nel suo rapporto col paesaggio.
Documentalmente, è dalla mongolfiera che Alfred Guesdon delineò le raffigurazioni a volo d’uccello della città di Firenze e probabilmente così fu anche per Bologna. Sul come Guesdon abbia ottenuto le sue prospettive aeree meticolosamente rese, è in realtà ancora oggetto di dibattito: la prima e già qui espressa ipotesi è che abbia utilizzato fotografie aeree, scattate dal fotografo inglese Charles Clifford; un’altra è che abbia impiegato uno strumento di proiezione ottica partendo dal materiale cartografico.
L’opera fu pubblicata in serie e potrebbe non essere mai stata completata. Persino tra le più note e importanti istituzioni come la British Library, la Bibliothèque nationale de France e la National Art Library del Victoria & Albert Museumnon, non figura una raccolta completa, e conservano pochi fogli illustrati e non sempre accompagnati dai testi.
Bibliografia: vedi
Bologna ai tempi di Stendhal . Mostra iconografica. Bologna, 13-20 maggio 1972 , introduzione e catalogo di Giancarlo Roversi, [S.l., s.n.], 1977, p. 833, scheda n. 134 (estratto da «L’Archiginnasio», LXVI-LXVII-LXVIII, 1971-1973, vol. II).
Antonio Brighetti, Bologna nelle sue stampe. Vedute e piante scenografiche dal Quattrocento all’Ottocento, Bologna, Garisendaantiquariato, 1979, p. 234, n. 207/1.
La raccolta di piante della città e di carte del territorio bolognese conservate nella Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, a cura di ValeriaRoncuzzi Roversi Monaco, [S. l., s. n.], 1984, p. 210, n. 61 (estratto da «L’Archiginnasio», LXXVIII, 1983).
Dante Cremonini, L’Italia nelle vedute e carte geografiche dal 1493 al 1894. Libri di viaggi e atlanti. Catalogo bibliografico di una collezione privata, Modena, F. C. Panini, 1991, p. 242, n. 150/37.
Giacomo Leopardi e Bologna. Libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, p. 150
http://www.iconografiacittaeuropea.unina.it/index.php/attivita/linee-di-ricerca/analisi-delle-vedute/14-attivita/linee-di-ricerca